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Priestley, Joseph.

Filosofo, fisico e chimico inglese. Dopo aver studiato da autodidatta, nel 1752 entrò nella Dissenting Academy di Ph. Doddridge a Daventry, dove divenne ministro della Chiesa presbiteriana. Successivamente si sarebbe allontanato da questa fede per abbracciare il Calvinismo prima e l'Unitarismo poi. A Warrington frequentò le lezioni di chimica e di elettricità, occupandosi in particolare delle materie scientifiche. Nel 1767 pubblicò Storia e stato attuale dell'elettricità, una storia dell'elettricità che gli permise di entrare alla Royal Society, e nel 1772 Esperimenti ed osservazioni sulle diverse specie di aria, raccolti in volume tra il 1774 e il 1786. In questo testo P. descrisse le sue scoperte nel campo della fisica dei gas (allora chiamati arie). P. distingueva l'aria fissa (anidride carbonica), scoperta da J. Black, e l'aria infiammabile (idrogeno), scoperta da H. Cavendish, dall'aria da lui chiamata flogistizzata (azoto) e dalle arie acida (acido cloridrico gassoso) e nitrosa (ossido nitrico), da lui scoperte. Inoltre chiamò l'ossigeno aria deflogistizzata e nel 1775 riuscì a ottenerlo riscaldando dell'ossido di mercurio. Scoprì anche, tramite esperimenti con un topo, che l'aria viziata di un ambiente chiuso era riportabile alle condizioni di partenza, ponendo nello stesso luogo delle piante verdi. Tutta la teoria di P. si basava sul concetto di flogisto, entità misteriosa e non sperimentabile che bastava aggiungere o togliere da un gas semplice per ottenere gas complessi come l'azoto o l'ossigeno. Inoltre il flogisto era responsabile di ogni variazione nella materia che, a seconda o meno della sua presenza, diventava flogistizzata o deflogistizzata. Questa sua convinzione lo pose in disaccordo con Lavoisier, da lui incontrato a Parigi nel 1774 e famoso per avere anch'egli isolato l'ossigeno. Nel 1772, P. intanto era diventato bibliotecario e accompagnatore di lord Shelburne. Nel 1780 riprese la sua attività di pastore presbiteriano e si trasferì a Birmingham, dove strinse legami di amicizia con J. Watt ed E. Darwin. Sostenitore della causa rivoluzionaria francese, nel 1794 decise di lasciare definitivamente l'Inghilterra e partì alla volta della Pennsylvania, dove fu professore di Chimica alla locale università fino alla morte, avvenuta in circostanze misteriose. Oltre alla scienza P. si dedicò alla filosofia, alla linguistica, alla storia e alla teologia. In campo filosofico abbracciò le teorie materialistiche e deterministiche ed entrò in conflitto con Th. Reid, J. Oswald e J. Beattie nel sostenere il primato della ragione e della religione razionale sul senso comune. Secondo quanto affermò in Disquisizioni in merito a materia e spirito (1777), la materia, caratterizzata da proprietà sensibili, era concepita, nelle sue parti costituenti, come un insieme di poteri attivi, sublime manifestazione della onnipresente volontà di Dio. Fu inoltre sostenitore della psicologia associazionistica di D. Hartley ed espose le sue teorie in La teoria di Hartley sulla mente umana secondo i principi dell'associazione d'idee (1775). I suoi studi di carattere educativo e linguistico sono pervasi da spirito utilitaristico, così come quelli più propriamente storici. Ricordiamo in proposito: Rudimenti di grammatica inglese (1761), Un corso di relazioni sulla teoria del linguaggio (1762), Saggio per un corso di educazione liberale per una vita civile e attiva (1765), Saggio sui primi principi di governo (1768), Miscellanea di osservazioni relative all'educazione (1778). Nel 1817 iniziò la pubblicazione postuma dei suoi scritti di carattere religioso, Opere teologiche e varie, che si concluse nel 1832 con la messa alle stampe del XXVI volume. I testi più importanti di P. rimangono però quelli di carattere scientifico; oltre a quelli già citati ricordiamo: Storia delle scoperte in merito alla vista, alla luce e ai colori (1772), Esperimenti e osservazioni in merito a varie branche della filosofia naturale (1779-86), Esperimenti sulla generazione dell'aria dall'acqua (1793), Esperimenti e osservazioni in merito all'analisi dell'aria atmosferica (1800), Considerazioni sulla dimostrazione della dottrina del flogisto e sulla confutazione di quella della composizione dell'acqua (1800) (Fieldhead, Yorkshire 1733 - Northumberland, Pennsylvania 1804).